domenica 15 febbraio 2015

Medea

Cosa nascondi sotto quella maschera? cos'è che vuoi celare, dietro quello sguardo liquido che appena s'intravede dietro il muro che hai eretto tra te e il mondo? Nessuno poteva sapere, nessuno l'avrebbe intuito... hai affondato i tuoi piedi nella sabbia, ti sei abbandonata tra i flutti , trascinandoti dietro tutto l 'amore che la vita ti aveva riservato, e dal quale non ti saresti separata. Mai . Quell'amore che per te non sarebbe mai stato abbastanza ,che pulsava come un oscuro male dentro il tuo cuore , e dal quale non saresti mai guarita . Ogni tanto , forse, alzavi lo sguardo sul mondo, ma il mondo era troppo occupato ad andare avanti, per accorgersi delle tue lacrime , della tua sofferenza. Forse tu hai messo la maschera, ma nessuno si è preoccupato di togliertela da dosso, per negligenza , o paura di sapere cosa poteva nascondersi dietro: il dolore fa male non solo a chi lo sente, ma anche a chi lo vede .Ora il tuo amore si è perso fra le onde, e tu non avrai mai abbastanza lacrime per piangere ciò che hai lasciato . Medea dei nostri giorni , ora ti vedo: hai perso la maschera lì, tra la bianca spuma e i flutti.

Fantasmi

Una stanza buia, l'odore acre di sigarette e muffa , l'aria pesante :solo una luce illumina la parete sotto la finestra chiusa , quella della tv accesa, lo schermo grigio che emette vividi bagliori intermittenti. Anna è stesa sul divano , quasi inghiottita dalla stoffa lacera e consunta. Un braccio penzola inerme verso il pavimento, sporco di vomito e urina. -Mamma, svegliati , devo andare a scuola-. La voce di Alice è quasi un sussurro. Sua madre non sente , non vede, eppure non è morta. Giace in uno stato di incoscienza , in un limbo di ebbrezza e paranoie. Sua madre c'è, ma lei si sente orfana lo stesso. Preparerà la colazione, Alice, butterà via il latte scaduto , bollirà un po' d'acqua per il the, e lascerà una tazza di quel liquido dolce e bollente sul tavolino . Se sarà fortunata,come ogni tanto capita, al suo ritorno non la troverà ancora lì, la tazza . Si illude, Alice: prende la cartella , apre la porta senza far rumore, e la richiude alle sue spalle. Prima di uscire ha messo un plaid sulle spalle di sua madre , così non prende freddo. Undici anni, eppure si sente così stanca. Vecchia. Sfoggia il suo più bel sorriso, oggi ha l'interrogazione di matematica , sarà la migliore, come sempre . Nessuno conoscerà mai il suo segreto, nessuno potrà smascherare la sua anima carica di vergogna e pianto . Al padre , che ogni tanto le telefona , dirà che la madre sta bene , è felice e non soffre. Immagina, Alice:tornerà a casa dopo la scuola , e magari la troverà la in piedi, intenta a cucinare una cenetta solo per loro ;la casa sarà pulita e luminosa. Lei l'abbraccerà forte , e le dirà quanto le dispiace . Poi accenderanno un po' di musica e balleranno al ritmo delle note di un motivetto sciocco ; infine cadranno sul pavimento ,ridendo fino alle lacrime . Ma, una volta giunta davanti all'uscio, si rende conto che non proviene nessuna musica dall'interno dell' appartamento. Solo un rumore sconnesso , un sibilo , grida soffocate . Fantasmi che si rincorrono, rimbalzano da un muro all' altro, invadono l'anima e la portano alla dannazione eterna. Alice ,però , non ha paura dei fantasmi , è una bambina coraggiosa, lei : si toglie la maschera, la ripiega con cura ,e fa capolino nella stanza. La rimetterà domani, di fronte al mondo che non deve vedere, che non deve capire, che non può che ignorare. Non è stata fortunata , oggi. La tazza è ancora sul tavolino , il liquido ormai freddo giace immobile al suo interno . Sua madre è seduta, ora. Le ginocchia premute sul petto, raggomitolata come una bambina spaurita, dondola la testa , gli occhi vacui si perdono nelle orbite raggrinzite .-Ciao , mamma, sono tornata.- .La voce che sbatte sui muri e torna indietro, nessuno l'ha sentita . Domani Alice tornerà a fingere , ma non adesso: scuote quel corpo orribile che l'ha generata , trattiene il fiato per non sentire il fetore di sofferenza che emana . Insulta, grida. Ma non ottiene niente . Non uno sguardo. Non un gemito . Aggrappata alla sua maschera ,Alice si ricompone. Domani è un altro giorno. Domani mamma guarisce . Se faccio finta di non vederlo, il dolore, forse, cesserà di esistere .